ECONOMIA &LAVORO

 
 
 
 
HOME DEL DOSSIER

Domande e risposte

La sospensione delle rate

Il "tetto" al 4%

I tassi di interesse

Cambio mutuo

L'Abc dei mutui

Le norme

I mutui un anno dopo i massimi dell'Euribor. Come è cambiata la rata

commenti - |  Condividi su: Facebook Twitter|vota su OKNOtizie|Stampa l'articoloInvia l'articolo|DiminuisciIngrandisci
9 ottobre 2009

E' trascorso esattamente un anno da quel 9 ottobre 2008, giorno in cui l'Euribor, il tasso interbancario al quale sono fra l'altro legate le rate dei mutui variabili, toccava il suo record storico: la scadenza a 3 mesi raggiungeva quota 5,39% e quella a un mese si fermava 20 centesimi più in basso. Erano le settimane successive al crack Lehman, quelle costellate dai crolli borsistici e dal blocco quasi totale dei mercati interbancari, congelati per la mancanza di fiducia che impediva il prestito del denaro fra le stesse banche.
Rate dei mutui variabili diminuite fino al 40%
Da allora l'Euribor, favorito dai continui interventi (sul costo del denaro e sulle aste) da parte della Banca centrale europea (Bce) e dalla progressiva riduzione delle tensioni internazionali, ha intrapreso una serie di ribassi fino ad arrivare ai minimi storici (oggi, venerdi' 9 ottobre 2009, la scadenza a un mese è stata fissata allo 0,43% e quella a 3 mesi allo 0,74%), per il sollievo delle famiglie indebitate. Il calo delle rate variabili, in molti contratti ritardato dal meccanismo di calcolo, è stato in ogni caso sensibile: in media la rata mensile di un mutuo ventennale da 100mila euro si è ridotta del 27,5%, passando dai 713 euro di un anno fa ai 517 di oggi, e sui prodotti a durata maggiore gli effetti sono stati ancora più significativi, fino a sfiorare il 40 per cento.
L'aumento degli spread
Per chi si è trovato a dover contrarre un nuovo prestito in questi mesi i vantaggi sono stati meno evidenti. Uno degli effetti della crisi , infatti, è stato il generale aumento degli spread (cioè il ricarico praticato dalle banche sul parametro di riferimento come l'Euribor) applicati ai nuovi prodotti. Se un anno fa non era infrequente ottenere margini inferiori all'1%, oggi lo spread medio che si può spuntare su internet è attorno all'1,5% e allo sportello i prodotti sono ancora più cari. Chi sceglie un variabile oggi può comunque contare su un tasso di partenza storicamente basso, ma nel momento in cui l'Euribor tornerà inevitabilmente a salire si troverà con in mano un prodotto mediamente meno competitivo rispetto a quello di chi ha stipulato il contratto qualche anno fa e soffrirà in misura maggiore.


E' ora di trasferire ai consumatori i vantaggi dell'abbondanza di liquidità
I segnali che arrivano dai mercati parlano di una situazione in graduale miglioramento. Il differenziale fra il tasso Euribor e l'Eonia (che non tiene conto dei rischi di controparte), il miglior indicatore delle tensioni esistenti sull'interbancario, è sceso ieri sotto i 30 punti base dopo aver sfiorato i 200 punti lo scorso anno proprio di questi tempi. In altre parole, le banche (almeno quelle di grandi dimensioni) incontrano oggi minori difficoltà nel procurarsi i fondi necessari all'attività di ogni giorno, inclusa la concessione di mutui. Sarebbe forse il momento di trasferire questi vantaggi anche al consumatore finale.

Che cos'è l'Euribor

9 ottobre 2009
© RIPRODUZIONE RISERVATA
RISULTATI
0
0 VOTI
Stampa l'articoloInvia l'articolo | DiminuisciIngrandisci Condividi su: Facebook FacebookTwitter Twitter|Vota su OkNotizie OKNOtizie|Altri YahooLinkedInWikio

L'informazione del Sole 24 Ore sul tuo cellulare
Abbonati a
Inserisci qui il tuo numero
   
L'informazione del Sole 24 Ore nella tua e-mail
Inscriviti alla NEWSLETTER
Effettua il login o avvia la registrazione.
 
 
 
 
 

 
Cerca quotazione - Tempo Reale  
- Listino personale
- Portfolio
- Euribor
 
 
 
Oggi + Inviati + Visti + Votati
 

-Annunci-